La zona Oltretorrente di Parma rappresenta uno degli angoli più affascinanti e ricchi di storia della città emiliana. Il suo sviluppo iniziò in modo significativo nel XIII secolo, in seguito all’alluvione del 1177 che modificò il corso del torrente Parma spostandolo verso ovest. L’evento naturale distrusse numerose abitazioni del borgo Capo di Ponte e diede il via a importanti cambiamenti urbanistici che hanno plasmato l’identità del quartiere. Il nome stesso “Oltretorrente” descrive perfettamente la sua posizione geografica: si trova infatti “di là dall’acqua”, sulla sponda opposta del torrente rispetto al centro storico della città.
Nel XVI secolo, quando Parma divenne capitale di uno Stato, l’Oltretorrente vide la realizzazione di un grande giardino che sarebbe poi diventato l’attuale Parco Ducale. Fu proprio in questo periodo che il quartiere iniziò a essere chiamato “Parma Vecchia”, in contrapposizione al centro cittadino rinnovato dai Farnese e denominato “Parma Nuova”. Questo appellativo, che persiste ancora oggi, sottolinea il carattere autentico e popolare della zona.
Il carattere popolare e la resistenza
L’Oltretorrente si estende su una superficie di circa 1,1 km², delimitato dal torrente Baganza e dalla linea ferroviaria Parma-La Spezia. Nel corso dei secoli, questo quartiere ha sempre accolto le fasce più umili della popolazione e vari gruppi di immigrati, tanto che alcune aree venivano anticamente chiamate “Scozia” o “Svizzera” per la loro diversità culturale. Questa vocazione all’accoglienza continua ancora oggi, essendo l’area con la maggiore concentrazione di immigrati stranieri della città.
La storia dell’Oltretorrente è indissolubilmente legata agli eventi del 1922, quando divenne teatro di una straordinaria resistenza armata contro le squadre fasciste. Per cinque giorni, gli abitanti combatterono nelle strade del quartiere, erigendo barricate e respingendo gli assalti. Questa resistenza, che si concluse con una vittoria degli antifascisti, è passata alla storia come “le barricate del ’22” ed è diventata parte integrante dell’identità culturale e politica del quartiere. Figure come Guido Picelli, leader degli Arditi del Popolo, e padre Lino Maupas, oggi beato, rappresentano ancora oggi il carattere combattivo e solidale di questa zona.
Le trasformazioni urbanistiche
Durante il ventennio fascista, l’Oltretorrente subì pesanti demolizioni giustificate ufficialmente da ragioni di salubrità, ma mosse anche da motivazioni politiche per punire un quartiere che aveva osato resistere. Gli spazi creati vennero ridisegnati secondo assi ortogonali, alterando profondamente l’antico tessuto medievale. Via Costituente, ad esempio, fu progettata appositamente per ospitare le grandi parate militari. Queste operazioni cancellarono alcuni dei borghi più caratteristici di Parma, come borgo delle Carra, borgo San Basilide, borgo Salici e borgo dei Minelli, sostituiti da edifici moderni degli anni ’40 e ’50.
Le distruzioni continuarono durante la Seconda Guerra Mondiale con il bombardamento della chiesa di Santa Teresa, e proseguirono incredibilmente anche nel dopoguerra con l’abbattimento di interi isolati storici e di preziosi edifici religiosi come la Chiesa di San Giovanni a Capo Ponte e Santa Maria di borgo Taschieri. Nonostante queste perdite, l’Oltretorrente conserva ancora oggi angoli di straordinaria bellezza, caratterizzati da abitazioni semplici ma di grande fascino, che testimoniano la sua storia secolare.
Patrimonio artistico e architettonico
Il quartiere ospita numerosi edifici di rilevanza storica e architettonica. Tra questi spiccano l’Ospedale Vecchio con l’annesso Oratorio di Sant’Ilario, il maestoso Palazzo Ducale con il suo splendido parco, il Palazzetto Eucherio Sanvitale e la casa natale di Arturo Toscanini. Le antiche porte della città, come Porta Santa Croce e Porta San Francesco, insieme alla barriera Bixio e al Torrione Visconteo, testimoniano il passato medievale dell’area.
Il patrimonio religioso è rappresentato da numerose chiese, tra cui Santa Croce, Santa Maria del Quartiere, San Giuseppe, Santissima Annunziata, Santa Maria delle Grazie, San Giacomo, Santa Caterina e Ognissanti. Accanto a queste, diverse chiese sconsacrate come Santa Maria del Tempio e Santa Cecilia arricchiscono ulteriormente il valore culturale della zona.
Identità gastronomica e culturale
Uno degli elementi più caratterizzanti dell’Oltretorrente è la sua forte identità gastronomica. Dal XIX secolo, il quartiere si distingue per la presenza di numerose osterie tradizionali, un tempo riconoscibili dalla tipica insegna “Vino e cucina”. Questa tradizione culinaria si manifesta oggi in una fitta rete di botteghe, drogherie e ristoranti storici a conduzione familiare che offrono prodotti tipici come spezie, pasta fresca, salse, tè, biscotti artigianali e cioccolato di qualità.
L’Oltretorrente rappresenta quindi un patrimonio inestimabile per Parma, un luogo dove storia, cultura popolare, resistenza e tradizione gastronomica si fondono in un’identità unica e autentica. Pur avendo subito numerose trasformazioni nel corso dei secoli, il quartiere mantiene intatto il suo carattere genuino e popolare, rimanendo fedele alle sue radici e continuando a rappresentare l’anima più colorita, sanguigna e generosa della città emiliana.